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Lo Stand up Paddle

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Premessa

Lo Stand up Paddle (detto anche SUP) è nato in Polinesia ed è diffusissimo alle Hawaii, anche in Italia al giorno d’oggi si contano centinaia di praticanti, essendo questo uno sport semplice e alla portata di tutti.
I primi a praticarlo furono i Beach Boys di Waikiki (è un quartiere di Honolulu, nello stato delle Hawaii U.S.A.) che negli anni ‘50/60 iniziarono ad adottare questa tecnica per controllare meglio i gruppi di allievi surfisti e fare foto ai turisti durante le lezioni di surf. Successivamente famosi surfisti come: Dave Kalama, Laird Hamilton, Roby Naish ed altri lo rivalutarono sfruttando la naturale predisposizione di essere usato tra le onde, nonché di utilizzare la pagaia per manovrarlo.
Perfetto per i Surfisti, Windsurfisti e Kiters che non si rassegnano ad aspettare in spiaggia le condizioni ideali per il proprio sport, il SUP è un ottimo allenamento per i muscoli e per l’equilibrio, ma anche per tutti coloro che avrebbero sempre voluto provare a surfare un onda, senza mai cimentarvisi.

Lo Stand Up Paddle è il punto d’incontro tra il Surf e la Canoa, dal primo prende la caratteristica di scorrere sull’acqua in piedi su una tavola e di potere cavalcare le onde con tutte le tecniche e il divertimento di “Surfare”, dal secondo eredita la pagaia con tutte le tecniche ed i vantaggi di averla come sistema di propulsione.

Il punto di forza del SUP è che può essere utilizzato da chiunque, a qualsiasi età e senza un particolare allenamento specifico o controindicazioni. Può essere praticato su qualsiasi specchio d’acqua: mare, lago o un canale navigabile che sia non ha bisogno necessariamente dell’onda ma basta il remo e per sicurezza un giubbino salvagente.

[PADDLE]

L’attrezzatura

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La tavola:

Vi sono varie tipologie di tavole da Stand Up Paddling: SUP Race, SUP Surfboard, SUP Allround ecc.

Ogni praticante, dopo un primo periodo di “apprendistato”  messo in atto con una tavola scuola dalle generose dimensioni, sceglie quale specialità di questo sport vuole praticare, dal Race al Wave passando per i semplice Cruising in acque calme e tranquille a da li decide quale tipo di tavola acquistare.

Quattro sono le categorie di tavole da SUP: Surf, Allround, Touring e Windsurf:

1)Surf: Le tavole destinate specificamente al surf sono spesso corte, mostrano un nose (punta) e un tail (coda) più stretti e un rocker (curva) più accentuato. Queste caratteristiche le rendono più maneggevoli nelle onde, ma anche più lente, meno stabili e direzionali su acqua piatta.

2)Allround: Questi modelli sono versatili sono concepiti per navigare in tutte le condizioni. Sono particolarmente adatti ai principianti poiché permettono di scoprire tutte le attività del SUP su una sola tavola. Sono abbastanza larghi per assicurare una buona stabilità e scorrevolezza e sono ben direzionali su acqua piatta o in mare. Il loro rocker (curva longitudinale) permette in generale buone prestazioni in surf.

3)Touring: Le tavole da touring sono concepite per le lunghe escursioni su specchio d’acqua piatta e sul mare in downwind (sottovento). Sono in generale abbastanza larghe (per la stabilità) e anche più lunghe per una maggiore velocità e direzionalità. La loro prua è spesso appuntita e presenta una carena a V per scivolare dritto e non battere sull’onda frontalmente se c’è maretta. Piuttosto stabili, queste tavole possono essere utilizzate anche da principianti.

4)Windsurfing: È un’opzione che si trova su alcune tavole allround: una scassa per il piede d’albero installata al momento della fabbricazione permette di montare un rig da windsurf.

Le caratteristiche delle tavole

1- Lunghezza, larghezza e spessore:
Le dimensioni della tavola sono espresse in piedi e pollici per quanto riguarda la lunghezza ed in pollici relativamente alla larghezza ed allo spessore.

Lunghezza, larghezza e spessore vengono amalgamate dagli shaper in modo diverso a seconda del programma di impiego e/o delle caratteristiche fisiche del paddler. Tavole più piccole risultano in più agili e meno stabili, mentre quelle più grosse sono tendenzialmente più stabili e meno sciolte in surfata/andatura.

Una considerazione molto importante è che la lunghezza contribuisce ad assicurare la stabilità longitudinale di uno shape, mentre la larghezza quella laterale, estremamente importante nella fase di
pagaiata. Lo spessore va invece ad inficiare la galleggiabilità della tavola ed è in funzione della distribuzione del volume. Ricordiamo che un pollice equivale a 2,54 cm e una feet a 0,30 mt o, se preferite, a 30 cm (30,48 per l’esattezza).

2- Il volume:
Per  volume o litraggio si intendono i chili di peso (del Supper) che può reggere una tavola senza affondare e si esprime in Litri “L”.
Dunque l’informazione sul suo volume tende a meglio qualificare le doti della tavola, qualsiasi sia il suo programma di impiego, soprattutto per quanto riguarda la galleggiabilità.
Tavole più voluminose avranno ovviamente doti di galleggiamento migliori rispetto a tavole meno voluminose.
Le tavole da SUP hanno applicato sulla la coperta un Pad antisdrucciolo per migliorare la presa con i piedi nonché una feritoia che funge da maniglia per un trasporto agevole viste le generose dimensioni rispetto ad un surf convenzionale.


A poppa un inserto (Plug) consente di collegare il leash alla tavola e da questa alla caviglia.

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I termini tecnici delle parti che compongono la tavola:

· Tail (poppa)
· Deck (ponte)
· Nose (prua)
· Rail (bordi)
· Bottom (carena)
· Fins (pinne)
· Rocker (imbananatura)

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Il Leash

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Un accessorio indispensabile è il leash, ovvero un laccetto in lattice che mantiene la tavola ancorata alla caviglia del Supper, impedendo che la tavola stessa venga trascinata verso riva dalle onde in seguito ad una caduta. Vi sono diversi tipi di leash, di varia la lunghezza e di spessore.
Il Leash deve essere lungo almeno quanto la tavola (è meglio se la supera di 30/40 cm) per mettere, nelle situazioni più complicate, tra il paddler e la tavola una distanza pari a quella, appunto, della tavola.

La Pagaia

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La pagaia è l’attrezzo per mezzo del quale il Supper riesce a trasmettere alla tavola le forze che la fanno avanzare. Non essendo la pagaia vincolata alla tavola, è il Supper che la deve manovrare opportunamente, per trasmettere l’energia che permette l’avanzamento della tavola.
In tutte le pagaie sono presenti una serie di elementi (dal basso verso l’alto):

  • La pala Che trasmette effettivamente la forza del Supper sull’acqua;
  • Il collo cioè la zona di passaggio dalla pala al manico.
    In una buona pagaia il peso è perfettamente bilanciato in corrispondenza del collo.
    Appoggiando la pagaia su di un dito, dovrebbe rimanere perfettamente bilanciata ed orizzontale (peso della pala equivale perfettamente a quello del manico e del pomello).
  • Il manico
  • Il pomello od oliva

La pagaia non è dritta, ma l’angolo della pala da è inclinato tra i 10 e i 13 gradi. L’angolo della pala consente al supper di inserirla in acqua con massima efficacia e quindi produrre energia d’avanzamento utile dal tratto d’entrata al tratto d’uscita.

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I materiali impiegati per la fabbricazione sono in genere Carbonio, Kevlar o Alluminio, ma si possono anche trovare in Fibra di vetro o remi costruiti interamente o in parte in Legno.

Consigli per la regolazione della lunghezza pagaia

La lunghezza del remo deve essere necessariamente adattata all’altezza del Supper. I remi in alluminio possono essere in genere regolati mediante un sistema di clips che riproduce quello dei boma delle tavole da Windsurf. Per le pagaie senza questo sistema, la regolazione viene fatta tagliando una porzione di manico tale da modificare l’altezza della pagaia secondo le proprie esigenze. La lunghezza della pagaia va regolata in base alla tua altezza, nel disegno il sistema pratico ed immediato di regolazione.

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Allunga un braccio alla tua massima estensione, quella sarà la lunghezza ideale della pagaia.           

Considerazioni

Se fosse troppo corta  ti troverai a pagaiare arcuando la schiena in avanti.
Se fosse troppo lunga ti troverai a pagaiare arcuando la schiena indietro.
Inoltre la lunghezza della pagaia può differire anche in base al tipo di utilizzo e la seguente semplice regola ti aiuterà a trovare la lunghezza ideale:
ALLROUND: altezza del supper + 15 cm
RACE — CRUISING: altezza del supper  + 20 cm
WAVE: altezza del supper  + 10 cm

Le Specialità:

Cruising

Una delle cose più piacevoli da fare con il SUP è pagaiare in acqua piatta. Per questo motivo sono indicate tavole stabili e voluminose in grado di offrire confort durante le escursioni.

Racing

Il racing si divide essenzialmente in varie discipline, sia long che short-distance, per mettere a confronto gli atleti su percorsi pre-stabiliti. Le tavole indicate per il racing sono tavole di 12,6 piedi e di 14 piedi (con forme e linee filanti, quindi maggior stabilità) per raider più pesanti.

Wave

Una delle discipline più emozionanti e coinvolgenti del SUP è il waveriding. Date le dimensioni della tavola si possono surfare facilmente anche onde di piccole dimensioni, Questo consente di poter in un certo senso “fare surf” anche in una tipica giornata mediterranea, anche se il SUP è ancora più divertente con belle onde che superano il metro! Nel Wave le tavole usate hanno una lunghezza massima 10.6.

Down Wind

Qui il SUP ricorda fortemente le sue antiche origini, quando i polinesiani usavano lunghe tavole con il remo per spostarsi da un isola ad un altra spinti dalle onde e dal vento a favore. Il down wind, adeguatamente affrontato, può rivelarsi un’esperienza davvero significativa.

SUP e Fitness

Il SUP è considerata ormai a tutti gli effetti una disciplina fisica, paragonabile ad altre pratiche di puro fitness. Lo sforzo fisico che si compie attiva ogni parte del corpo e di conseguenza consente un allenamento completo. Se si esegue una pagaiata corretta il SUP potenzia tutte le fasce muscolari e lavorando sotto la soglia anaerobica è un ottimo “brucia grassi”!

Il SUP Sailing

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Alcune tavole da SUP sono dotate di scassa d’albero o di un foro filettato ed è quindi possibile montare una vela da Windsurfing. Si tratta di una forma di Windsurfing “classica”.
I vantaggi offerti dal SUP: possibilità di planare, opportunamente invelati, in condizioni davvero marginali. Secondo le caratteristiche delle tavole SUP ne fanno il mezzo ideale per il Wave Riding con vento leggero, tipicamente in presenza di scadute. Sebbene il volume di una classica SUB sia tale da consentire l’uso di rig anche piuttosto grandi, suggeriamo di non superare i 6/6.5 mq di superficie. L’idea è quella di navigare a dislocamento, di fare qualche breve planata, eseguire o imparare qualche Sail Trick e, se le condizioni lo permettono, di surfare con stile e tranquillità onde di scaduta.
I produttori sconsigliano di utilizzare i SUP con la vela sopra i 12 nodi.

Sicurezza

- Saper nuotare anche in acqua mossa
- Non pagaiare dopo pasti abbondanti
- Non navigare mai da soli
- Nel caso di session in solitario avvertire sempre qualcuno dell’orario di rientro
- Non entrare in acqua al calare della sera
- Stare sempre sotto costa, 500/600 metri dalla riva
- Indossare sempre il salvagente
- Avere un’attrezzatura e un abbigliamento idoneo e confacente alle condimeteo
- Raccogliere informazioni sul percorso/spot prima della pratica
- Non affrontare session in condizioni fisiche precarie
- Fare un pausa, durante la session, se si è troppo stanchi, magari reintegrano i liquidi persi con la     sudorazione/fatica
- Assumere del cibo almeno tre ore prima della performance
- Informarsi sulle ordinanze della Capitaneria di Porto
- Rispettare sempre i  “Local”
- Rispettare sempre i bagnanti

Nel mare o nei laghi la costa o la riva può essere lontana di conseguenza in caso di problemi non conviene mai abbandonare il SUP.
A mare o nei laghi le condizioni meteorologiche possono rendere difficoltosa o impraticabile la rotta programmata.

- È  auspicabile avere un SUP di un colore vistoso in quanto i colori vivaci sono più visibili nelle varie condizioni meteorologiche. Anche il bianco è visibile ma si confonde quando le onde hanno la cresta spumeggiante, cioè quando bisogna farsi scorgere. Se il vostro SUP è poco visibile, è necessario indossare indumenti appariscenti. Contrassegnate le pale della vostra pagaia con colore visibile, possibilmente fluorescente.

- Il vostro SUP (Tavola — Leash — Pagaia) e l’equipaggiamento devono sempre essere in perfetto stato.

- Gli indumenti indossati devono essere adatti alla stagione o alle condizioni meteo previste. Meglio soffrire un po’ di caldo piuttosto che patire il freddo specie se bagnati.

- La muta e la sottomuta si rivelano indumenti necessari.

- Come per il nuoto anche per il SUP esistono tempi di rispetto per la digestione.

Sicurezza  Leash

Al fine di utilizzare questo accessorio in massima sicurezza applicare i seguenti consigli:

• Non tenere o arrotolare il cavo del leash attorno alle dita per recuperare la tavola: la forza esercitata da un onda può causare gravi traumi alla mano o, nel peggiore dei casi, addirittura l’amputazione delle dita.

• Il leash può agganciarsi a degli oggetti sott’acqua, in special modo quando surfate su un reef o barriere rocciose. Per evitare il rischio di annegamento, il Supper deve allenarsi, prima di andare a surfare, a sganciare rapidamente il velcro dalla caviglia o dal ginocchio.

• Non utilizzate il leash nei fiumi o in acque bianche che comportano delle consistenti correnti, a meno che non indossiate un aiuto al galleggiamento e solo dopo aver seguito un allenamento specifico per questo tipo di pratica: SUP in Torrenti con acque mosse.

 

2006– © Kite-tecnica.it — Franco Russo